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-more than real-
KUNSTHALLE WEST LANA - more than real - dal 25.05.2018 al 01.06.2018

mostra installativa di stefan tschurtschenthaler e valentina colella


a cura di: valerio deho

MORE THAN REAL

I legami tra la realta e il virtuale sono non solo la conseguenza di un avanzamento della tecnologia che e diventata parte della quotidianita di tutti, ma anche dell atteggiamento umano di andare sempre al di la delle proprie possibilita. L uomo non si rassegna alla morte, all essere un corpo o un pixel alla deriva nell universo, a non poter dominare il tempo come vorrebbe, invece che subirlo. Il mondo virtuale amplifica questa onnipotenza, ma non le da una soluzione. Qualcosa del genere era un compito svolto dalla memoria, dal ricordo. Proust diceva che il passato e il paese perfetto in cui tutto era bello e ordinato. Attribuiva alla memoria un valore esclusivamente positivo. Ma si sbagliava.
Due artisti molto lontani per cultura e formazione come Valentina Colella e Stefan Tschurtschenthaler hanno dei singolari punti di convergenza anche se percorrono strade differenti.

Stefan Tschurtschenthaler usa la fotografia, il video e un istallazione per raccontare il suo modo di percepire la virtualita e raccontarci una storia. Partendo dai luoghi ora abbandonati come scuole religiose, orfanotrofi, in cui si sono spesso consumati vite comuni e anonime, ha elaborato un simbolo preso dalla realta. Il guanto di lattice e qualcosa che ha a che vedere con la pulizia e con la chirurgia. Esprimono freddezza distanza, contengono i gesti virtuali ma pongono domande sull uso che se ne faceva quotidianamente in questi luoghi tristi. Questi lavori recenti sono idealmente collegati con la mostra del 2014 dal titolo -Moll- (tonalita minore, ndr), che e un termine appartenente al lessico della musica. La tonalita minore, viene usata per esprimere passaggi e paesaggi sonori malinconici, una certa cupezza, una sentimentalita riflessiva che affronta non la tragedia ma il dramma intimo, personale. Lo sviluppo di questo discorso approda al latex come materiale multiforme che l artista fa diventare elemento decorativo, o un drappeggio, elevandolo ben al di la della sua reale consistenza. E un modo per farci capire quanto siamo deresponsabilizzati nei confronti di gravi problemi di violenza di una societa che vuole apparire sempre migliore di quello che e nella realta. Nel video il rumore ossessivo, sinistro, delle mani nei guanti che si sfregano, indica da un lato che la societa si lava le mani di questi problemi, dall altro vuole esercitare una forza di memoria nel pubblico. Difficilmente il rumore sara rimosso dalla memoria dello spettatore, l esperienza sonora, il tono minore, chiudono il cerchio di una presa di coscienza collettiva a cui l artista ci invita. Anche sopravvivere alla morte e al male, e una forma di morire. L arte e sempre oltre il reale, perche mette insieme la fisicita del corpo alla virtualita del concetto e della memoria, la tecnologia e la tradizione della pittura e della fotografia.

La Colella parte da un esperienza luttuosa, la perdita del compagno nel 2013 appresa via Facebook, per costruire una sequenza di lavori legati all immagine guida, legata a quell evento. La pagina web resto bloccata sulla foto di un edificio mentre nel ritaglio di cielo si vedeva un uccello in volo. Questo elemento e stato elaborato dall artista in forma pittorica o in intagli su carta. La banalita dello screenshot e diventato il legame tra la fisicita dei gesti di dipingere e dell incidere con il taglierino e la virtualita del web. Reale e virtuale diventano un gioco di specchi che amplifica le immagini e le fanno sembrare in attesa di un evoluzione. Magari e proprio questa dipende dalla scelta dell artista. Nella sequenza di Lana il tema del volo dal rosa vira verso il nero con la serie Black-Flight-Wifi (2017): il lutto viene elaborato, il rito di cordoglio si compie come se Valentina Colella dopo 5 anni riuscisse a dare un senso all assenza. Il vuoto torna ad essere tale, ma trova una spiegazione. L abbandono e un viaggio attorno a se stessa e al suo computer a cui l esperienza drammatica della sua vita la lega per sempre. Un viaggio al termine dello screenshot, un ritorno alla vita.

Valentina Colella e Stefan Tschurtschenthaler sono insieme in questa mostra dura e senza perifrasi, essenziale e cristallina come una buona idea come qualcosa che si doveva fare e dire. Cosi e stato.

Valerio Deho